Tramite la lingua, da buoni animali, compiamo alcune delle nostre più importanti azioni. Questo raffinato e complesso strumento permette d'essere applicato in numerose attività, di natura varia ma, tendenzialmente, BELLA. La lingua, ad un primo esame muscolo dei più piccoli e innocui di cui il corpo umano sia dotato, è in realtà uno dei più potenti e liberi, nonchè pericolosi. Essa scivola irridendo su tutto ciò che le si vorrebbe proscrivere, sulla carne come sulla parola proibita: arduo per il censore sia sempre il controllo su ciò che la lingua fa con entrambe, poichè essa sa correre veloce, se solo capisce di poterlo fare.
Per questo il potente ora e sempre reprime corpi e parole dei governati: egli deve assicurarsi che i loro flussi scorrano all'interno della rigida morsa del suo controllo, splendidi cavalli selvaggi costretti al ferro della censura: il recinto si chiama morale, la frusta polizia, il mangime salario. Viva tranquilla e operosa la bestia nel prato cintato, non le mancherà mai nulla: ma mai, mai si avventuri al di fuori, mai si slanci.
Sia dunque la lingua perpetuo monumento alle libertà della donna e dell'uomo: baricentro e simbolo, di lì passano la censura delle parole e quella dei corpi, essendo queste fittamente intrecciate: d'altra parte, una lingua che non dice la verità è una lingua che non gusta appieno, come sa bene l'ipocrita. Il linguaggio della verità è invece il più gustoso di tutti, ma, come accade per il piatto migliore, i padroni di casa ne sono gelosi, e non invitano certo il servo, per quanto fedele, al banchetto con loro.Per questo fin dall'infanzia da più parti ti è stato detto: guarda, ma non toccare. Tocca, ma non gustare. Gusta, ma non ingoiare.
Ebbene, noi guarderemo, toccheremo, gusteremo, ingoieremo, e ci siederemo di nuovo alla tavola.
Ma ecco, chiede rapido il benpensante: "Forse che ci si alza dal banchetto con lo stesso appetito di quando ci si è seduti?"
No, buon uomo: noi, non ce ne vogliate, noi ci alzeremo con più appetito ancora.
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