lunedì, settembre 04, 2006

Il mercimonio


Nelle cose umane la politica si mischia spesso con il sesso, poichè nella relazione tra i due termini ve n'è un terzo che fa il suo bel gioco: il potere. Uomini di posizione, spesso laidi e sfatti, usano questo potente piede di porco per aprirsi varchi altrimenti impensabili in giovani roseti, come pure accade, talora, che siano le giovani le prime a voler concedere favori, per trarre vantaggio dalla prevedibilità universale del maschio. Tutto considerato, il fioraio non si stupisce che vi siano alcune fanciulle che liberamente scelgono di fare mercimonio della propria possenza:quando la scelta è libera, libera l'anima vive. Piuttosto, egli si stupisce che ve ne siano molte altre che non lo facciano, scegliendo quella "virtù" che i padri hanno insegnato loro, a costo di sognare di notte quello che di giorno non ammettono e, anzi, danno mostra di disprezzare. In tale disprezzo, esse hanno certamente buon gioco nell'unirsi al coro generale della brava gente. Ma il fioraio sa che le voci che più si applicano in questo coro sono le stesse che sulle strade delle nostre città chiedono sommessamente, al buio, il prezzo di mezz'ora di carne. Ogni notte, su queste strade, la domanda crea l'offerta: noi esalteremo la libera offerta, e disprezzeremo quella parte della domanda che striscia schiava della propria ipocrisia.

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