Il fioraio continuerà, forse, a cogliere e a scrivere, ma recide in questo meraviglioso e terribile aprile il cordone ombelicale con la sua creatura.
Tutti i giochi vengono a noia, ecco la maledizione non già del bambino capriccioso, ma dell'individuo attento.
Sarebbe del resto tremendamente ironico che proprio chi innalzò questo piccolo spassionato altare, professando amor di libertà, debba poi finire con l'imporsene la cura e la manutenzione.
Con poco rumore arrivai qui, con ancor più silenzio guadagno la porta sul retro del teatro.
Auguro a chi in questo luogo venne, e a me soprattutto, ben più degne occupazioni, come pure, di cuore, tutta la libertà di cui sarà capace senza arrivare ad aver paura.
"Abbiamo barattato la garanzia di non morire di fame con la certezza di morire di tedio" sta scritto, nemmeno troppo in piccolo, nello statuto del nostro Comune, della nostra Provincia, della nostra Regione.
Ebbene, a volte, è bello poter pensare che i termini di quel contratto di baratto siano aggirabili.
Ecco l'augurio del fioraio che riverisce, e saluta.
Au revoir
3 commenti:
un fedele lettore, che ormai si era abituato ad ammirare questa pagina di arte per l'arte, un po' come si ammira un olio su pannellazzo, non può che dispiacersene...
suvvia, riuscirai ancora a prender sonno la notte.. se proprio farai fatica, ti basti sapere che l'arte per l'arte sara' ancora la religione principe dell'irreligioso fioraio.
Ciò che mancherà sarà solo il bollettino informativo.
Tutto sommato,quindi, si può sopravvivere agilmente.
un bacio lascivo
I più veri ossequi a voi, Mastrofioraio. Rinnovo in questa sede il mio reclamo per tal vostra deliberazione, ma ciò nonostante non posso che approvarne la coerenza.
Ad ogni modo, confido non ci sia ragion di sospettare che cambierete costumi.. comporterebbe un tangibile deficit, non credete?
I miei elogi dunque ,alla forma e specialmente al contenuto.
un piccolo fiore
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