martedì, novembre 21, 2006

le teste delle donne

sospira l'umanista:

"Se solo le teste delle donne fossero come i loro capelli, che gioiosamente si attorcigliano su questo letto in affitto senza combattere, senza ringhiare. Questo letto, quando vi splende il sole, ospita capelli come fili di vite diverse, vite ambrate, vite scure, vite sperse. Fili di vite che s'inseguono sui suoi cuscini: accostando appena l'orecchio potremmo sentirli raccontarsi gli uni gli altri le loro notti segrete, gli attimi lucenti nei quali l'impeto sacro li strappò alla loro sede.



I capelli delle donne non sono come le morali delle teste cui appartengono: essi, al contrario, sanno bene che di segreto non ci deve esser niente, sanno bene che il sussurro non è il modo migliore d'accostarsi ai bei argomenti. Così il biondo stringe alleanze con il bruno, il riccio con il liscio: tutti in pace giacciono sul bianco, come in posa, come in danza, come mai farebbero le teste delle donne le cui chiome invece s'accoppiano ad oltranza, ma solo, a giorni alterni, sul lenzuolo."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tuo cinismo acre e irriverente si raffredda nel fraseggio di un dolore, acre e irriverente anch'esso, che nasce tra le costole, nell'incavo del torace si espande.
Il senso.
Adorabile senso.
Che ritrovavi tra le cosce e tra i capelli sparsi e avvinghiati e che ora, ora pronunci col sapore amaro della notte.
Parliamo in tanti, in questa piccolo palcoscenico pornografo, che hai innalzato come un'ara, affinchè potessi sacrificare il sangue della notte che scorre nelle tue vene. E perchè quel sangue, con tutta la sua vorace pervicacia, si avvinghiasse sui lettori che presceglievi come ancelle.
E come ancella, a cui il nome anonimo non s'addice, mi inchino a testa china e di china nera sporco le dita che saltellano sui tasti a scrivere parole che assomigliano a quel dolore che s'accosta alle costole e sale sale sale fino a riempire la bocca di schiuma.
Come quando ti perdi in quesi minuti di freddo postorgasmico, e il niente di te ti invade mentre invade l'altro.
E non è lo stesso niente, perchè da carne congiunta , si è diventati pezzi ansanti di carne dolcemente sudata di sesso.

Ma è niente, schiuma alla bocca, impastata di sangue e lacrime di dolore e piacere e dolore e piacere e dolore e piacere non dette non viste non pronunciate dalla notte.
Perchè è meraviglioso piangere schiuma, meraviglioso non credi?


Forse ho trovato l'anonimo nome che mi s'addice.
Schiuma, or dunque.

Unknown ha detto...

voi vi fate le canne....

Valentina e Marzia